QI Gong
Il termine QI Gong si riferisce a una serie di pratiche e di esercizi collegati alla Medicina Tradizionale Cinese e, in parte, alle arti marziali che prevedono la meditazione, la concentrazione mentale, il controllo della respirazione, della postura e particolari movimenti di esercizio fisico, tutte tecniche che permettono di curare, di accrescere, rafforzare e raffinare la propria energia interna ( il Qi ), di favorire e mantenere la salute e il benessere sia fisico che psichico, donare longevità, forza e conoscenza.
Esistono molte tecniche diverse di Qi Gong, si può praticare con il corpo rilassato oppure in movimento.
Il Qi Gong fornisce dunque al praticante un grande strumento di conoscenza e di salute per sé e per gli altri: favorisce lo sviluppo della consapevolezza più sottile e potente del Qi.
Quando il Qi è sapientemente indirizzato nel corpo, aiuta a guarire eliminando blocchi e stasi, punti deboli nella rete dei vasi e dei canali del sistema energetico. Gli esercizi praticati forniscono una sapiente guida alla forza vitale che può essere indirizzata all’interno del corpo o proiettata esternamente attraverso le mani, gli occhi, la mente.
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Coppettazione
La coppettazione è un metodo terapeutico della Medicina Tradizionale Cinese che fa parte delle tecniche esterne. Ha un origine antichissima e viene utilizzata per modificare i flussi energetici ristabilendo l'equilibrio funzionale corporeo. Consiste nell'applicazione, su aree cutanee che spesso corrispondono ai punti di agopuntura, di coppette di bambù, plastica o vetro simili a vasetti di yogurt da cui viene aspirata l'aria.
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La coppette viene applicata in zone come la schiena, il collo gli arti e l'addome o comunque in ogni parte del corpo dove vi sia del dolore. L'effetto di questa terapia può essere classificato in due categorie: quella generale (purificazione del sangue, miglioramento delle funzioni circolatorie, regolazione e miglioramento del sistema nervoso autonomo, ecc...) e quella locale (rimozione del dolore, rilassamento dei muscoli rigidi, ecc...). Il procedimento si basa sulla creazione di un vuoto d'aria nelle cosiddette coppette con l'intento di indurre una fuoriuscita di sostanze nocive attraverso la pelle. Una volta scelta l'area o il punto sulla quale applicare la coppetta, si inserisce una fiamma all' interno della coppetta per bruciare l'aria e creare il vuoto. Una volta fatta aderire la coppetta alla cute, grazie al vuoto creato, si vede come la pelle viene aspirata all'interno della coppetta, si gonfia ed assume un colore violaceo per l'afflusso di sangue nei capillari dilatati. Staccata la coppetta, la pelle resta gonfia e colorata per alcuni giorni. In genere il tempo di permanenza delle coppette varia dai 5 ai 20 minuti. Una permanenza limitata ha effetti tonificanti, mentre una lunga ha effetti disperdenti al riguardo di stasi di Qi e Sangue. La coppettazione può essere effettuata mantenendo le coppette in sede o facendole scivolare sulla pelle, in questo caso la pelle viene opportunamente cosparsa di olio al fine di favorire lo scorrimento. La coppettazione si addice al trattamento di tutte le sindromi dolorose come mal di schiena dovuti a sforzi o freddo ma anche al trattamento di gravi sindromi depressive con forte componente ansiosa. Le coppette, in questo caso, vengono applicate sui punti della branca esterna del meridiano di Vescica, dove risiedono i punti ad azione psichica. E' molto utile anche per lo scollamento dei tessuti dopo una immobilizzazione forzata dovuta per esempio a frattura o intervento chirurgico. Può essere praticata in associazione all'Agopuntura, al Massaggio ed alla Moxibustione.
Moxibustione
La moxibustione è una pratica terapeutica tipice della medicina Tradizionele cinese e fa parte delle tecniche esterne. Il termine derivadal giapponese Moe Kusa (erba che brucia). Si applica singolarmente o in abbinamento al Massaggio e all’ Agopuntura.
La moxibustione si basa sulla applicazione di calore a punti del corpo, localizzati lungo percorsi energetici detti meridiani e corrispondenti a quelli impiegati nell’agopuntura, al fine di ottenere una stimolazione dei punti e dei meridiani per trattare le disarmonie. Il calore viene prodotto dalla combustione di foglie di Artemisia essiccata e finemente sbriciolata in modo da ridurla a un composto detto Moxa.
Le tecniche di moxibustione possono essere dirette o indirette. La Moxa diretta viene eseguita applicando piccoli coni di Moxa direttamente sulla superficie cutanea e qui incendiati e lasciati bruciare. La moxa indiretta viene eseguita ponendo la Moxa non a diretto contatto con la pelle, ma su fettine di sostanze varie, come zenzero, aglio, sale o compresse di argilla. La Moxa può essere anche arrotolata in foglie di carta di gelso fino a ottenere un cilindro delle dimensioni e della forma di un sigaro. Questa ultima forma è ritenuta più adatta alle tecniche di bonificazione.
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Il concetto sul quale si forma il trattamento è quello di riscaldare il Qi e il Sangue per favorire lo scorrimento nei meridiani e nei vasi, producendo la bonificazione o la dispersione a seconda della tecnica utilizzata. L’azione riscaldante della Moxa, che brucia mantenendo una temperatura costante, rimuove le ostruzioni lungo i canali energetici attraverso il calore. E’ quindi indicata per tonificare il Qie per trattare le disarmonie provocate dal vento, da freddo e da umidità, agisce prevalentemente contro le sindromi influenzali, migliora anche le funzioni respiratorie, digestive e circolatorie ed è comunque indicata per molti disturbi. E’ stata riscontrata la sua efficacia anche in ginecologia per invertire una posizione anomala del feto ad esempio nella presentazione podalica.