Il concetto che porta alla chinesiterapia analitica, è che non si è terapeuti se non si ha la potenzialità di influenzare in modo favorevole l'equilibrio biologico dei tessuti che si curano. Questo vuol dire che la nostra efficacia terapeutica deve poter positivamente influenzare i ritmi biologici delle struttura alle quali ci rivolgiamo. Quindi il terapeuta per poter essere considerato tale deve poter ridare il giusto equilibrio al ritmo delle forze che sollecitano il nostro corpo. Se non si fa questo si forniranno degli adiuvanti che favoriscono gli adattamenti dell’intero sistema alla sua lesione.
Questo è il motivo per cui la chinesiterapia analitica non ha come primo scopo quello di alleviare semplicemente il sintomo dolore o il sintomo contrattura muscolare, ma si indirizza alla struttura patologica per rilanciare il trofismo delle cellule che la compongono. Essa non accetta infatti che la si utilizzi con un buon rendimento, ma in anarchia.
E’ per questo che Raymond Sohier promotore della chinesiterapia analitica fin dal 1945 dice che ognuno di noi ha l’artrosi che merita ed io aggiungo che l’artrosi si cura già nei bambini, quindi quando ancora non è presente. Osservando la statica e la dinamica del soggetto siamo infatti in grado di immaginare come le Forze sollecitano le strutture e di poter dire, con molti anni di anticipo a quale tipo di artrosi il soggetto potrà andare incontro negli anni. E qui dobbiamo iniziare l’intervento “analitico” per trattare precocemente, anzi quando ancora non sono chiaramente manifeste, le alterazioni patologiche, prima che queste conducano al deterioramento della struttura. Questa è la vera prevenzione.
La chinesiterapia analitica, così come credo qualsiasi terapia, deve avere come unica finalità la ricerca della stimolazione dinamica che assicuri agli incrostamenti cartilaginei il loro equilibrio, in modo che il soggetto mantenga ancora a 80 anni il tessuto osseo con la sua forma, la sua densità, che si opponga alla formazione di buchi o geodi, alla proliferazione di osteofiti, che il suo sistema muscolo-tendineo si mantenga elastico.
E’ con test selettivi e significativi che si scoprono le alterazioni della motilità osteoarticolare. E’ l’oggettivazione delle alterazioni dolorose della colonna vertebrale sia allo stadio acuto che cronico (ernie cervicali o lombari in fase acuta). E’ il trattamento delle scoliosi del bambino e dell’adulto, è la concretizzazione della prevenzione dell’artrosi delle anche, delle ginocchia, delle periartriti di spalla…. In una parola è la codificazione precisa dei trattamenti di ciascuna articolazione dello scheletro umano attraverso gesti di mobilizzazione assolutamente indolori e rispettosi della normale ampiezza articolare senza dover ricorrere alla manipolazione e quindi priva di controindicazioni, al punto da poter essere utilizzata nei neonati e nell’età avanzata anche in soggetti con iniziale osteoporosi.
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