L’auricoloterapia è una disciplina terapeutica riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità volta alla cura ed al benessere attraverso la stimolazione del padiglione auricolare.
È una scienza di antichissima data. Già gli Egizi conoscevano l’utilizzazione del padiglione auricolare a scopo terapeutico. In un testo classico cinese di oltre duemila anni fa (Neji Jing - Canone di medicina interna) si parla del rapporto fra orecchio ed organi interni. Dal 1951 in Francia a Lione il dott. P. Nogier medico laureato anche in fisica, ha avuto il merito di aver dato enormi contributi allo studio dell’auricoloterapia. L’auricoloterapia sottolinea la stretta relazione tra l’orecchio e il sistema nervoso centrale. Ogni punto del padiglione auricolare forma un minuscolo complesso neurovascolare attraverso il quale avviene un continuo scambio di informazioni tra orecchio, cervello e organi. Ogni punto del corpo possiede una corrispondenza nell’orecchio.
Abbiamo notizie che nel passato si usava cauterizzare un particolare punto dell’orecchio per calmare la lombo-sciatalgia: in Cina i testi medici antichi fanno riferimento a un possibile utilizzo di punti auricolari per l’agopuntura. In realtà è stato solo in seguito agli studi di Paul Nogier nella seconda metà del ‘900 che l’auricoloterapia è stata oggetto di studio e utilizzo sistematico in Cina e, più tardi, in altri paesi, inclusi gli U.S.A. e l’Italia.
Molto vasta è la letteratura scientifica sull’argomento (in inglese, in francese, in cinese e anche in italiano): in particolare si sono studiati in modo rigoroso i benefici dell’auricoloterapia in caso di specifiche patologie come:
- asma
- ipertensione
- cefalea
- lombo-sciatalgia
- nevralgia del trigemino
- stipsi
- dismenorrea
Bisogna tener conto che il padiglione auricolare è innervato da importanti nervi cranici, tra cui il nervo vago: quindi la stimolazione dei punti si riflette su centri nervosi che controllano le funzioni vitali (respirazione, fame, tono dell’umore, ritmo sonno-veglia).
Il metodo più classico e diffuso per il trattamento dei punti auricolari è l’agopuntura: si utilizzano aghi filiformi (tenuti infissi per alcuni minuti) oppure aghi a dimora (tenuti in sede per alcuni giorni): si tratta di una metodica di stretta pertinenza medica. Anche la moxibustione può essere utile in patologie specifiche: i punti, ad esempio, possono essere scaldati con un bastoncino d’incenso. Talvolta invece si usa far sanguinare dopo aver punto con una lancetta. Esistono in realtà altre metodiche meno invasive, che si possono considerare a tutti gli effetti nelle competenze di un naturopata:
- Massaggio: è molto comodo utilizzarlo come autotrattamento oppure sui bambini. Si può trattare tutto l’orecchio, pinzettando lungo il percorso delle sue strutture anatomiche con pollice e indice contrapposti oppure premendo semplicemente con la punta dell’indice.
- Pressione: si possono premere delicatamente i punti con opportuni stiletti con l’estremità arrotondata (ce ne sono anche dotati di molla per ottenere un maggior controllo sulla pressione). Con la pressione si può valutare la sensibilità dei diversi punti, quelli più sensibili o dolorosi saranno da trattare con maggior cura e costanza.
- Applicazione di cerotti con seme di vaccaria: si utilizzano questi piccoli semi che vengono applicati ai punti e tenuti in sede alcuni giorni, avendo cura di premerli più volte al giorno (secondo i casi). L’applicazione di semi di vaccaria è assolutamente sicura, essi non provocano mai reazioni avverse (allegie, ulcerazioni): talvolta però un punto stimolato può risultare molto doloroso, nel caso non si riuscisse a sopportare a lungo questo dolore si può tranquillamente togliere il seme staccando il cerotto.
- Laser: si punta un raggio laser su punti o aree.
- Elettrostimolazione: si utilizzano dei puntali collegati a un circuito elettrico per stimolare i punti, si percepisceuna lieve scarica di corrente a bassa intensità, in genere ben tollerata.
In particolare l’auricoloterapia potrà essere il trattamento di prima scelta in casi di:
- dolore acuto
- squilibri energetici o somatizzazioni su organi specifici (es.fegato, stomaco)
- crisi acute nel contesto di disturbi cronici: crisi d’asma, crisi allergiche, ansietà per eventi imminenti
- problematiche nervose e neurovegetative: tensione nervosa, depressione, fobie, disturbi dell’appetito
- disturbi digestivi e dell’alvo, specie se di origine nervosa: ad esempio in caso di stipsi, colon irritabile, ulcera
- terapia antifumo: l’auricoloterapia con ago (anche a permanenza) oppure l’elettrostimolazione (ed eventualmente seme di vaccaria) è da considerare terapia elettiva contro la dipendenza dal fumo, ma anche da sostanze stupefacenti e psicofarmaci.
In quali casi è controindicata l’auricoloterapia?
- In gravidanza si può effettuare il trattamento dei punti auricolari a patto di evitare i punti ormonali.
- E’ da evitare su punti dell’orecchio che presentano alterazioni cutanee.
- Va fatta ben valutata nei soggetti che assumono psicofarmaci.